Arriva l’Imu sui terreni, si pagherà entro il 16 dicembre
Finisce l’era dell’esenzione totale dell’Imu sui terreni. Come riporta Il Sole 24 Ore del 18 novembre, infatti, «l’esenzione IMU totale per i terreni è destinata a rimanere solo in 1.578 Comuni, invece dei 3.524 attuali: altri 2.568 saranno invece caratterizzati da un’esenzione parziale, limitata ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali». Un cambio che parte già da quest’anno e che vedrà i proprietari di terreni obbligati a versare entro il 16 dicembre l’imposta di tutto l’anno. La soluzione allo studio del Governo sarebbe quella di versare entro il 16 dicembre un conto “provvisorio”, da conguagliare poi il prossimo anno sulla base di parametri più precisi.
In sostanza la bozza di decreto preparata dal Ministero dell’Economia punta a rimodulare la disciplina Imu sui terreni: attualmente da questa lista sono esclusi tutti i proprietari di beni che si trovano nelle zone classificate come “montane” dall’Istat. Nasceranno tre fasce, sulla base dell’altitudine di ogni singolo Comune, e “l’esenzione totale per i terreni – si legge sul quotidiano economico – sarebbe destinata a rimanere in vigore solo nei Comuni con altitudine superiore ai 600 metri, il bonus sarebbe invece limitato a coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali nei Comuni con altitudine compresa fra 281 e 600 metri, mentre fuori da questi casi tutti i proprietari sarebbero chiamati a pagare l’imposta”.
Come si calcola l’Imu sui terreni: la base imponibile si ottiene applicando al reddito dominicale risultante in catasto, rivalutato del 25%, un moltiplicatore pari a 135, che scende a 110 per i coltivatori diretti e gli IAP (imprenditori agricoli professionali), che hanno anche la franchigia. Rimangono esenti i terreni a immutabile destinazione agro – silvo – pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile.
E in Sicilia c’è già chi è sul piede di guerra: il presidente territoriale Uimec Trapani Giuseppe Aleo, intervenendo sul Giornale di Sicilia nell’edizione di Trapani sulla bozza di decreto del Mise per la riduzione dell’Imu ha detto che l’attuazione della norma «rappresenterebbe l’ennesima deroga allo Statuto del Contribuente che prevede un limite minimo di 60 giorni per tra l’entrata in vigore della legge e la scadenza di adempimenti a carico dei contribuenti».